Sic Transit Gloria Mundi: una donna papa è storicamente possibile. Intervista ad Alberto Rizzi, autore e regista dello spettacolo

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“Che non esista un divieto assoluto che escluda le donne dall’elezione pontificia è un fatto storico”. Sic transit gloria mundi è uno spettacolo teatrale che indaga il ruolo della donna nella storia della Chiesa cattolica, attraverso la voce leggere e sfrontata di un’improbabile aspirante papessa, Elisabetta I, interpretata da Chiara Mascalzoni, impeccabile protagonista della scena. Un monologo di grande successo, nato da un attento lavoro di ricerca durato due anni e mezzo, prodotto da Ippogrifo Produzioni e dall’autore e regista Alberto Rizzi, che oggi intervistiamo. Distopia o utopia? A noi resta uno spettacolo nel quale teatro e storia si incontrano con successo.

A cura di Oriana Rodella e Paolo Perantoni –

Lo spettacolo è incentrato sulla figura della donna nella Chiesa cattolica, com’è andata l’idea di raccontare una storia di genere?

Volevamo fare uno spettacolo che raccontasse la condizione femminile, e benché sia un  argomento su cui c’è ancora tanto da fare, è anche vero che molto è stato fatto: abbiamo quindi immaginato una nuova via che non fosse banale. Così, mentre con le mie socie facevamo brain storming sul tema della carriera femminile e ragionavamo sul fatto che ancora oggi è difficile per le donne accedere a tutti i tipi di lavori, ho esclamato: “Eh sì, tra l’altro, non possono nemmeno diventare papa, benché non sia impossibile”. È da questa miccia che si è iniziato ad imbastire lo spettacolo sulla figura della donna nella Chiesa cattolica – che è in realtà la storia del mondo occidentale negli ultimi 2000 anni e non uno spettacolo “ecclesiastico”.

 

Al racconto di genere si inserisce la storia – quasi una lieta novella – dell’elezione al soglio pontificio di una donna. È solo un racconto utopico, o al limite ucronico, o vuole essere qualcosa di più?

Sicuramente non è una denuncia, l’idea è quella di offrire un’immagine che sia metaforica e poetica che si possa riflettere sulla società reale, che è quello che secondo me dovrebbe fare l’arte, essere declinata nella vita di tutti i giorni. La vita di tutti i giorni è questa: il fatto che non esista un divieto assoluto che escluda le donne dall’elezione pontificia è un fatto storico e non teologico, per cui potrebbe mutare nel tempo. Se ci sembra strano o impossibile è quindi solo dovuto al nostro pregiudizio.

Alberto Rizzi mentre prepara lo spettacolo con il cast di Sic Transit Gloria Mundi. Fonte: L’Arena.it

Pensa che cambierebbe qualcosa nella struttura ecclesiastica se venisse eletta una donna?

Questo non lo so, ma in realtà quello che lo spettacolo vuol dire è che in fondo non importa se una donna al soglio sarebbe meglio o peggio di un uomo, anzi: anche la protagonista scelta per lo spettacolo è una persona qualsiasi, senza niente di particolare. Quel che interessa è la questione di principio. Nemmeno gli eletti sono sempre stati uomini straordinari – qui lo studio delle biografie dei papi è stato fondamentale – quindi anche il fatto che ci possa essere una donna non implica che possa andare meglio o peggio; d’altronde se mettessimo una condizione come la straordinarietà faremmo del maschilismo, dicendo ad esempio: “Sono disposto ad accettare una donna papa se fosse 30 volte migliore”; inoltre c’è da tenere presente che questo è un ambito dove non c’è una parità di genere o di diritti civili. L’argomento è puramente metaforico quindi.

 

Durante lo spettacolo vengono citate molte fonti storiografiche, come si è svolta la ricerca?

La ricerca è durata due anni e mezzo: un lungo studio per far sì che il testo fosse storicamente e teologicamente inattaccabile, altrimenti lo spettacolo stesso sarebbe stato solo una pura opera di fantasia e non avrebbe avuto attinenza con la realtà. Lo scopo invece è proprio che lo spettatore arrivi alla fine dello spettacolo con la convinzione che una donna papa sia possibile anche se poco probabile. I testi indagati sono stati molti, considerando che da duemila anni la Chiesa si interroga su questo argomento, la mole di fonti era davvero immensa. Dopo questi due anni e mezzo di letture lo spettacolo è divenuto la sintesi di tutto il processo storico. Metodologicamente la ricerca è stata compiuta senza attingere alle fonti informatiche, si è proceduto alla vecchia maniera e con la “teoria delle tre fonti”: ogni affermazione dello spettacolo ha dalla sua almeno tre fonti diverse che la certificano.

L’attrice protagonista Chiara Mascalzoni in un momento dello spettacolo. Ph. Sabina Murru

Da qui la volontà di pubblicarle assieme al testo teatrale?

Sì, pubblicare il testo teatrale con le note bibliografiche non fa che aumentare l’aspetto scientifico della ricerca che è stata fatta prima dello spettacolo. Poi certamente le logiche drammaturgiche superano quelle della ricerca, ma per noi era importante avere questa solida base storica.

 

Dopo un anno e mezzo di rassegna possiamo trarre un piccolo bilancio. Quale è stata la risposta del pubblico e della critica?

Lo spettacolo sta andando bene e rimarrà ancora in cartellone; in questo anno e mezzo abbiamo vinto numerosi premi a livello nazionale (2° al Premio Fratelli Cervi, 1° al Premio Endas, Miglior interpretazione per la protagonista al Doit Festival, 1° all’Italia dei Visionari). Il successo di critica, ma soprattutto di pubblico, ci fa rendere conto che l’argomento interessa: quando si parla di papi e di Chiesa il pubblico risponde – si pensi anche al successo di Sorrentino con The Young Pope: evidentemente è un mondo che affascina perché è sicuramente molto particolare e anche per chi è ateo è un mondo che incuriosisce.

Alberto Rizzi e Chiara Mascalzoni

Vi aspettavate questo successo?

Non ce lo aspettavamo, ma siamo molto contenti per il successo che lo spettacolo ha riscosso, alcune rappresentazioni sono più fortunate perché incontrano un tema che in quel momento è più sentito dal pubblico. In questo caso siamo ancora più contenti perché Sic Transit Gloria Mundi è il nostro primo monologo.

 

C’è qualcosa che cambiereste ora col senno di poi?

Ogni tanto correggiamo qualcosina, ma lo spettacolo va bene così, finché funziona non si cambia e allo stesso modo stiamo ultimando quello nuovo (Magari faccio un salto in programma da Gennaio 2018 ndc).

 

SIC TRANSIT GLORIA MUNDI

Ippogrifo Produzioni (www.ippogrifoproduzioni.com)
Scritto e diretto da: Alberto Rizzi
Interpretato da: Chiara Mascalzoni
Luci e suono: Manuel Garzetta
Organizzazione: Barbara Baldo