Buona lettura – Stai zitta – M. Murgia

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Oriana Rodella – Verona

Stai Zitta – e altre nove frasi che non vogliamo sentire più(Einaudi, 2021) è un trattato di Michela Murgia, scrittrice e opinionista ormai affermata, che si era fatta conoscere al grande pubblico a partire dal romanzo Accabadora (Einaudi, 2009) che le valse il Premio Campiello nel 2010.

Negli anni la scrittrice sarda ha portato avanti, attraverso libri, programmi, articoli, interviste, una battaglia mediatica (ma non solo) attorno al ruolo sociale della donna.

La sua nuova pubblicazione è una sorta di “arte della favella” che incoraggia donne e uomini a diventare consapevoli di come certe ingiustizie e discriminazioni nei confronti del genere femminile siano radicate nei termini e nelle espressioni che viviamo e ascoltiamo tutti i giorni.

La presa di coscienza a cui spinge Murgia non è semplicemente intellettuale. Il suo è un invito a muoversi, a compiere una rivoluzione che parta dalla parola perché la discriminazione di genere è radicata nel linguaggio.

Stai Zitta fa infuriare e se sono le donne ad arrabbiarsi leggendo, esse diventano pure coscienti di venire per questo motivo etichettate alla stregua di un pregiudizio: “rabbiose” infatti sono tutte le donne a cui non è permesso provar rabbia come sentimento umano senza che questa finisca per diventare un proprio modo di essere.

Murgia argomenta riportando esempi concreti, incalza con episodi reali e recenti, riporta e scardina frasi, parole, modi di dire perniciosi nei confronti delle donne.

La donna che oggi è socialmente e culturalmente accettata è una donna silenziosa, altrimenti è una sovversiva.

Questo libro è dunque un invito a parlare e a dissentire (anche con l’autrice stessa, perché no?), perché «in Italia si muore anche di linguaggio. È una morte civile, ma non per questo fa meno male».

Michela Murgia

Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo sentire più

Einaudi, Torino, 2021